Esami del sangue: profilo biochimico ematico di base ed emocromo
Gli esami del sangue sono strumenti diagnostici fondamentali per individuare un possibile problema di salute del pet, l’eventuale “sofferenza” di uno o più organi o la loro compromessa funzionalità. È importante che vengano eseguiti entrambi gli esami. Un innalzamento, per esempio, dei valori dei globuli bianchi (emocromo) può indicare un’infezione in atto, ma non individua la parte dell’organismo interessata: l’aggiunta del profilo biochimico, può aiutarci a capire quale sia l’apparato colpito.
Esame chimico-fisico delle urine
Viene utilizzato per lo screening e la diagnosi di eventuali disordini metabolici e renali, poiché consente di rilevare il peso specifico, la presenza di materiale cellulare o sostanze normalmente assenti nell’urina come possono essere proteine, globuli rossi e glucosio.
PU/CU (UPC, rapporto tra proteine urinarie e creatinina urinaria) e albumina urinaria
L’albumina è la proteina più abbondante nel plasma (la componente “liquida” del sangue): viene prodotta dagli epatociti (ovvero le cellule epatiche) ed immessa nel torrente circolatorio. Quando l’organismo è in buone condizioni, solitamente non sono presenti nelle urine tracce di proteine se non in quantità irrisorie o trascurabili.
I glomeruli sono strutture specializzate presenti all’interno dei reni in grado di filtrare il sangue: trattengono le proteine plasmatiche di maggiori dimensioni e permettono il passaggio di quelle più piccole (es. le albumine) che vengono poi riassorbite, in gran parte, dai tubuli. Il danneggiamento e/o malattie a carico di una o entrambe le strutture causano la progressiva perdita della capacità di trattenere le proteine plasmatiche che vengono così escrete, insieme ai prodotti di scarto, con l’urina.
Livelli anomali (elevati) di proteine a livello urinario, dunque, possono essere utilizzati come indici predittivi di malattie a carico dei reni.
La presenza di un eccesso di albumine nelle urine (microalbuminuria) è un indicatore precoce di danno renale e viene calcolato con il rapporto albumine urinarie/creatinina urinaria (UAC).
In umana, soggetti con presenza cronica di piccole quantità misurabili di albumine nelle urine hanno un rischio aumentato di sviluppare disfunzioni renali e patologie cardiovascolari.
Il rapporto UAC è molto simile al rapporto proteine urinarie/creatinina urinaria (PU/CU), ma quest’ultimo misura nelle urine, oltre all’albumina, anche le altre classi di proteine.
L’International Renal Interest Society (IRIS) ha proposto degli intervalli di riferimento per il rapporto PU/CU (UPC, rapporto tra proteine urinarie e creatinina urinaria) nel cane e nel gatto per l’identificazione dei pazienti proteinurici (ovvero che presentano proteine nelle urine) in corso di stadiazione della malattia renale cronica (CKD). I cani vengono definiti non proteinurici quando l’UPC è < 0.2, borderline per valori di UPC compresi tra 0.2 e 0.5, proteinurici per valori di UPC > 0.5. I gatti vengono definiti non proteinurici quando l’UPC è < 0.2, borderline per valori di UPC compresi tra 0.2 e 0.4, proteinurici per valori di UPC > 0.4.